Pillole di Storia fidardense

a cura del Dott. Renzo Bislani

05/12/1412 – LA CHIESA DI SANTA MARIA APPARENTE

5/12/1412. Sulla strada pubblica di Filottrano davanti alla chiesa di S. Maria di Tornazzano, Bartolomeo del Pozzo di Cremona e Antonio Civoli da Trento, vicari delle appellazioni, su ordine di Pandolfino Malatesta vicario pontificio nella Marca, signore di Castello e di Osimo, condottisi prima sul luogo della controversia e precisamente sul confine Osimo-Castelficardo, dopo aver chiamato innanzi a loro il procuratore di Osimo e quello di Castello il Podestà Nicolò da Cartoceto – presenti per Castello anche Ser Rolando di Filippo e Paolo di Giacomo –  emanano solenne sentenza di composizione della lite sui confini. Disposizioni che non trovano però l’accordo dei castellani.  Nel terzo fascicolo del primo libro delle Riformanze si dice che la Commissione giudicatrice da Osimo si trasferisce a Castelfidardo “apud et juxta ecclesiam sanctae Mariae Aparae positam iuxta dictum Castrumficardum”.

Facciata della chiesa all’inizio del XXI sec.

Altare all’inizio del XXI sec.

31/08/1491 Negli appunti del VOGEL su Castelfidardo viene annotato un verbale del Consiglio Comunale in cui viene ipotizzata la realizzazione di una “hostaria” tra S. Maria Apparente e la Porta di Sasso (molto probabilmente l’attuale Porta Marina secondo i recenti studi del prof. Riccardo Sampaolesi pubblicati nel suo ultimo lavoro Castelfidardo com’era )

6.10.1549 … Poiché la Chiesa di S.Maria Appare è divenuta una stalla di animali si chiede se si debba provvedere e darne la cura a D. Tomasino Sforzino. Approvato. ” cum sit quod ecclesia que foris terram vocata Sancta Maria Apparens devenerit stabula animalium si videtur providere et eius curam et concedere Domino Tomasino Sforzino

1572 Giacomo di Carlo di Ser Marino Marco  ricostruisce (o amplia) la Chiesa di S.Maria dell’Apparizione  sulle fondamenta dell’altra ridandole nuova vita.  “La Chiesa di S. Maria dell’Apparizione detta volgarmente Appare. La sua Cappellania venne fondata da un tal Giacomo di Carlo di Ser Marino Marco dell’anno 1572 (atto di Ser Hilary Malvezzi) e la Chiesa con le case annesse vennero ampliate ed abbellite dai signori Conti Leopardi di Recanati (infatti Giacomo di Carlo era il suocero di Orazio Leopardi) che ne posseggono lo iuspadronato unitamente al beneficio erettovi, e goduto quasi sempre da uno di quella illustre famiglia.” (Giacomo di Carlo era il suocero di Orazio Leopardi)

Stralcio testamento di Giacomo (Jacobo) Caroli del 10 maggio 1572

1758 “Qui riposa, trasportate le ceneri da Recanati, il Conte Francesco Leopardi, sacerdote, cavaliere di Gerusalemme, canonico del collegio della chiesa dei padri, principe di esimie virtù, di esempio alla cittadinanza, beneficò i poveri, i malati, i contadini. Avendo abbracciato l’amore della pietà, arse affinché potesse essere i aiuto a tutti senza risparmiarsi. Abbandonò la vita a 72 anni, nell’anno 1758 il 10 gennaio. Vivi in Dio ricordandoti della famiglia Leopardi. A. Angelini della Società di Gesù”.

Lapide a ricordo della sepoltura, (ancora presente su una parete laterale della chiesa)

26.5.1906 Dopo la morte a Matelica (22/04/1905) dell’ultimo cappellano Don Giuseppe Mattioli, beneficiario come usufruttuario in base al Decreto Valerio, con Atto del Notaio Carlo Silva di Castelfidardo (ma l’atto è stato fatto c/o gli uffici del Ricevitore del registro di Osimo) viene svincolata la “Dote della Cappellania di S. Maria Apparente di Patronato della Famiglia Leopardi” a favore dei proprietari: Conti LEOPARDI ETTORE e MONALDUZIO del fu Conte GIACOMO e con usufrutto anche della madre Contessa SOFIA BRUSCHETTI fu Saverio.

La dote del complessivo valore di £ 7.500 comprendeva (ndr: Via Pignocco indicava l’attuale localizzazione della Chiesa di S. Maria Apparente):

Stralcio dell’Atto di svincolo (Not. Silva del 22/04/1906)

  1. Casa in Via Beneficenza n. 8 di 2 piani e vani 2 (mapp. 53?), reddito £ 19, valutata £ 200;
  2. Casa in Via Pignocco n.183A di 2 piani e vani 5 (mapp. 694) reddito £ 60;
  3. Casa in Via Pignocco n.180A di 3 piani e vani 7 (mapp. 695) reddito £ 65;
  4. Casa in Via Pignocco n. 179-179A a PT e vani 3 (mapp. 696-679) reddito £ 60; le tre case di Via Pignocco (2-3-4) sono state valuate £2.500.
  5. Chiesa in Via Pignocco n. 181 di 1 vano (mapp. L) e valutata £ 800. I fabbricati 2-3-4-5 sono uniti tra loro.
  6. Terreno diviso in due corpi dalla strada comunale per Recanati distinto al catastonella Sezione B S. Agostino, fg X mapp 51 e fg XI mapp 19 della superficie di h 2.34.50 e rendita £ 213,75, confinante con l’Ospizio Mordini, Baleani,Salvatori, Soprani, Leopardi, strada, ecc, valutato £ 4.000

Il gruppo di case in Via Pignocco come appaiono nel Catasto Gregoriano (g.c. MIBACT)

Con la morte di Don Marino Cecconi (2000), ultima vestale in custodia della Chiesa di Santa Maria Appare di Castelfidardo, sorge la preoccupazione sul futuro di detto tempio. Il Centro Studi rivolge appello a chi di dovere perché si cerchi, nei limiti del possibile, una soluzione adeguata alla salvaguardia del monumento storico e religioso.

Dott. Renzo Bislani

Fin qui quanto pubblicato nella pillola originaria.

Negli anni seguenti i Leopardi decidono di vendere l’immobile privo di ogni suo arredo, altare compreso. Fortunatamente l’attuale proprietario, amante della conservazione dei monumenti e beni culturali cittadini, ha iniziato la sua ristrutturazione e presto potremmo rivederla completamente rinata.

L’appello del nostro dott. Bislani non è andato perduto…

Campana originale, fusa nel 1588, dopo il restauro