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Le Porte del Castello

Porta Marina (porta Vittoria)

I documenti antichi testimoniano che, per facilitare l’ingresso al Cassero dei birocci, nel 1700, si decise di costruire una nuova porta (al posto di una preesistente?) nei pressi della chiesa di S. Antonio. Nel 1767 l’architetto Michelangelo Fontana aveva approntato un progetto con alcuni disegni; la costruzione iniziò nel 1774 e venne portata a termine nel 1775. Il nome popolare deriva dalla sua disposizione verso il mare, mentre il nome ufficiale (porta Vittoria) è stato coniato dopo la battaglia di Castelfidardo.

Porta del Sole (dei Bersaglieri)

Viene citata per la prima volta nelle riformanze del 1480 quando venne costruito nelle sue vicinanze un torrione in modo da rendere più difficile l’assalto al castello. Non è certo se la porta sia stata costruita nel ‘400 o sia anteriore. La porta fu allargata nel ‘700; quella oggi esistente sembra sia stata costruita all’inizio del 1800 abbattendo la precedente. La denominazione ufficiale (porta Bersaglieri) deriva dal fatto che per essa sarebbero passati i bersaglieri piemontesi impegnati nella battaglia di Castelfidardo.

Porta del Cassero

Le prime notizie sono del 1486 quando venne dotata di un ponte levatoio; non sappiamo con certezza se sia stata costruita in questo secolo (XV) o sia più antica. La porta fu murata nel corso del ‘500 per paura dei banditi e riaperta nel 1574. Nel 1626 vennero tagliate delle querce in contrada S. Pellegrino per rifarne il vecchio portone. Oggi della porta restano soltanto due pilastri recentemente restaurati. Le scalette che conducono a piazza Garibaldi in passato non esistevano.

Centro Storico

Il Nostro Castello nella storia

Il territorio fidardense era abitato già ben prima che i Romani conquistassero le Marche (III – II secolo a.C.), come dimostrano alcune tombe picene, rinvenute nella zona delle Fornaci, risalenti con certezza al V – IV secolo a.C. Dopo le invasioni barbariche, passata sotto il controllo longobardo, la collina era ricoperta da un ampio manto boschivo cui si deve il toponimo Valdum (dal longobardo wald, bosco) de Fico. Il Codice Bavaro riporta i confini dell’appezzamento: la strada per Osimo, il fossato (identificabile con il Fossaccio) e la Strada Traversa, a ridosso dell’insediamento romano emerso con i recenti scavi. Non lontano dal Valdum de Fico, poco dopo il Mille, sorse un castello indicato come Castrum Guicardi o Giccardi e poi Castrum Ficardi o Ficcardi. Il castello, come testimoniano i documenti ecclesiastici e la Miscellanea Picena del Vogel, esisteva almeno fin dal 1139, menzionato sotto vari nomi, il più illustre dei quali è ricordato dall’appellativo “De Castro Ficardo”. La fondazione della città è stata a lungo attribuita dagli storici locali ad una iniziativa del forte comune osimano, ma il materiale archeologico rinvenuto in alcuni scavi, attesta l’esistenza di stretti legami con il porto di Numana, alla cui diocesi d’altra parte Castelfidardo appartenne nei primi secoli della sua storia. E’ comunque innegabile il rapporto con la vicina Osimo, senza però dimenticare quello molto strettocon la città di Ancona.