RENZO BISLANI

di Tiziano Baldassarri

Il 2 gennaio 2016 Renzo Bislani se ne è andato lasciando un vuoto enorme oltre che nella sua famiglia anche nel mondo degli appassionati di storia locale e degli scrittori.

Dopo il suo coetaneo Paolo Bugiolacchi, morto pochi anni fa, e Don Giovanni Simonetti che se ne è andato nello scorso 2015, gli storici castellani hanno perso anche l’ultimo custode ed appassionato ricercatore della storia cittadina, soprattutto remota, di cui è stato protagonista per buona parte dello scorso secolo. Ai nuovi cittadini del terzo millennio dobbiamo infatti ricordare che nello scorso secolo la nostra storia è stata custodita, arricchita e tramandata da poche persone come Don Paolo Pigini oltre alle tre figure sopra nominate.

Dire in poche righe chi è stato Renzo non è un’impresa facile e sicuramente mai completa; ci sono infatti mille sfaccettature e mille campi dove egli è stato protagonista o comunque partecipante attivo.

Ho conosciuto Renzo una quindicina di anni fa alle soglie del terzo millennio e da subito dovrei aver fatto colpo sui suoi pensieri e programmi, tanto che dopo appena due anni di attività svolte assieme mi ha affidato la presidenza del Centro Studi Storici Fidardensi che lui stesso aveva creato nel 1992 mentre lui, sempre vigile e presente, rimaneva come presidente onorario.

In questi quindici anni di copresenza devo dire che mi ha talmente contagiato ed incantato che quel piccolo germe di interesse che avevo per la storia e le ricerche nei vari archivi è cresciuto a tal punto che mi è quasi impossibile ora farne a meno.

Proviamo quindi a ricordare qualcosa della sua lunga e ricchissima attività, consapevoli dell’incompletezza di quanto riportato.

Renzo è  nato a Castelfidardo (Ancona) il 2 maggio del 1933 nella casa situata in Via Cavour n. 13 vicino agli Spiazzi (oggi Piazza Trento e Trieste) dove si è poi trasferito nel 1949 rimanendoci fino al 1969 quando, con il matrimonio, si trasferì in Osimo; dal 1972 passò successivamente a Recanati dove tutt’ora vive la sua famiglia. In uno degli ultimi scritti inediti, Renzo ripercorre più volte il tempo trascorso nella piazzetta con i suoi compagni di gioco, nelle battaglie dietro ‘l Pontò quando alleati con il Borgo si difendevano a suon di sassaiole contro le brigate provenienti dalle Casenove (Costarella) e dalla Piana, e viste le “armi” usate non erano infrequenti le visite al vicino ospedale per farsi medicare ed anche mettere qualche punto in testa.

Un altro momento che ha lasciato un grande segno nella sua vita è stato sicuramente il periodo della guerra e soprattutto il passaggio del fronte. Numerose sono state infatti le occasioni e gli scritti dove rivive quei momenti vissuti ad appena 11 anni. Probabilmente un motivo che lo ha segnato è stato quando, in seguito ad una brutta caduta dalla bicicletta, è stato ricoverato all’Ospedale Civile di Ancona senza ricevere le dovute cure ed attenzioni assieme ai militari provenienti dal fronte greco e quindi con le più diverse mutilazioni. Proprio questa carenza o superficialità, anche se involontaria, nelle cure hanno segnato Renzo con un brutto ricordo che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita: la gamba fratturata e guarita, in seguito ad un nuovo bruttissimo incidente automobilistico (subito come passeggero) in Ancona non sarebbe più ritornata alla normalità.

Era l’anno 1941 e Renzo stava per terminare la seconda elementare quando ebbe l’incidente con la bicicletta lungo la discesa della Pescara (oggi Via Bramante). A causa della prolungate e ripetute gessature e dei continui ricoveri in ospedale purtroppo il nostro Renzo non ha potuto frequentare neanche la terza elementare. A Natale si trovava ricoverato nell’Istituto elioterapico “Divina Provvidenza” di Porto Potenza Picena quando in occasione di una “partita di calcio in notturna” nel camerone ha manifestato quello che sarà poi uno dei suoi impegni: il giornalista. Riportiamo la descrizione dell’avvenimento con le sue stesse parole. “…Io presi il lapis, lo guzzai, e il quaderno a righe di seconda per annotare le varie fasi dei gol. Mentre i componenti delle due improvvisate formazioni continuavano a litigare da un letto ad un altro, io compilavo una scarna cronaca dell’incontro notturno su una pagina del quaderno di scuola a righe, unico esemplare che feci girare tra i “pazienti” lettori, tifosi e giocatori. Fu un successo per quella edizione giornalistica sportiva “elioterapica” ante litteram, anche perché finì inevitabilmente nelle mani di suor Stella. Medici, suore e infermieri, così, lessero e rilessero curiosi e enormemente meravigliati la cronaca di quella disfida in ginocchio, notturna e sottoletto di pallacartamano. Si scoprì che suor Stella tifava per la Roma, mentre il dottore per il Bologna. Sorrisero tutti per la pensata davvero impensabile e cercarono di sapere inutilmente chi avesse vinto. Suor Stella decise allora di consultarmi quale corrispondente sportivo della serata invitandomi a fare anche i nomi dei giocatori. Dissi: Tutti – ed eravamo molti i bambini ricoverati con varie infermità agli arti e alla spina dorsale disposti su quattro file di letti -. Fu il primo articolo della mia carriera (si fa per dire…) di corrispondente sportivo e di cronista”.

Con l’inizio del nuovo anno scolastico ’44-’45 riprese a frequentare le lezioni non avendo più l’apparecchio gessato, il tormento di molti anni. Grazie al padrino, il maestro Don Baldetti, si preparò privatamente sostenendo presso le suore di S. Anna l’esame di terza. Ad ottobre, all’età di 11 anni, poté frequentare quindi la quinta maschile, aveva perso un anno.

Dopo aver frequentato la prima e seconda media privata a Castelfidardo viene ammesso alla classe terza della media statale presso il Collegio Campana in Osimo in quanto a Castelfidardo c’era solo la scuola di avviamento professionale a tipo industriale.

È proprio durante la frequenza del corso da privatista che inizia a conoscere la storia cittadina quando giovanissimo aiuta Don Paolo Pigini a ricopiare e tradurre i suoi numerosi appunti e schede di ricerca sulla storia locale.

Nell’estate del 1945 dopo la finale di un torneo rionale giovanile di calcio, terminato con il risultato di 2 a 1, viene deciso da un gruppo di tifosi e giocatori presenti di fondare una società sportiva, la prima associazione spontanea di ragazzi del dopoguerra organizzata formalmente. Le viene dato il nome di una pubblicazione a fumetti di Walt Disney, allora molto in voga, Società Sportiva Topolino. Viene redatto quindi lo statuto e il regolamento della costituenda società. Presidente è eletto all’unanimità Renzo Bislani che faceva la prima media, avendo perso un anno all’ospedale, ma che era del ‘33, quindi l’uomo giusto in quanto conosciuto da tutte e due le classi. Segretario è nominato Paolo Bugiolacchi.

La TOPOLINO qualche anno dopo

A fadigà… continuando a studiare”, citiamo le sue parole per ricordare i tempi duri di allora: il 6 ottobre del 1953 ritira al Comune il Libretto di Lavoro e si registra all’Ufficio dei Collocamento come “impiegato” in attesa di prima occupazione. Il successivo 7 novembre 1953 si iscrive alla Facoltà di Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Bologna. Con il farsi sempre più difficile e costosa la frequenza cambierà sede avvicinandosi a casa frequentando l’indirizzo sperimentale sociale, presso l’Università degli Studi di Urbino (sede distaccata di Ancona).

Come già accennato il Cav. dott. Renzo Bislani è stato un uomo che si è occupato di moltissime attività tutte legate dall’amore per la sua Castello fin dall’adolescenza.

Con un ben affiatato gruppo di coetanei, tra i quali ricordiamo due nomi per tutti, il compianto amico carissimo Paolo Bugiolacchi e Giuseppe Brillarelli, fin dall’immediato dopo guerra aveva cercato di smuovere l’ambiente castellano, abbastanza apatico e un po’ troppo racchiuso e veicolato dal mondo del lavoro e dell’economia, proponendo iniziative soprattutto a carattere sportivo e ricreativo ma, sotto certi aspetti, pur sempre destinate a valorizzare  e promuovere la nostra Castelfidardo.

Infatti da adolescente, appena tredicenne, lo abbiamo visto creare e dirigere la prima  associazione sportiva giovanile castellana “Topolino”. Poco più che ventenne inizia, col solito gruppo di amici, a dedicarsi all’organizzazione delle prime manifestazioni culturali e ricreative come “Carnevale dei ragazzi”, le serate danzanti al Salone degli Stemmi, spettacoli teatrali, mostre d’Arte, di filatelia e tante altre ancora.

SILVIO GIGLI intervistato da RENZO BISLANI nello spettacolo radiofonico “I DUE CAMPIONI” nel maggio 1962

Alla fine degli anni ’50 collabora nell’allestimento delle MOSTRE d’ARTE E ARTIGIANATO ARTISTICO e la prima edizione della MOSTRA FOTOGRAFICA, tutte tenute nella Sala Sannoner. Nel 1961 ecco i “nostri” amici, tra cui l’infaticabile Renzo Bislani, dare vita all’Associazione della Pro Loco che tra le altre attività si occuperà pure di organizzare rassegne di cinema videoamatoriali ed altri spettacoli a cui parteciperanno anche personaggi di fama nazionale. Tra l’altro partecipa allo spettacolo radiofonico trasmesso dalla RAI nel 1962 “I due Campioni” e presentato da Silvio Gigli nel quale sette comuni si sfidano con brani musicali e poesie. In particolare nell’ultima puntata partecipa come ospite d’onore la famosa cantante Jenny Luna e vede la vittoria della nostra squadra composta dal complesso “I Sagittari” ed il nostro Renzo che ha magistralmente recitato in modo garbato e con animo sincero e commosso la poesia composta da Don Giovanni Simonetti “Il nostro Castello” (vedi Nespola n. 5 del maggio 1962).

Anche nel settore radiofonico farà sentire la sua voce ed amore per la città attraverso varie emittenti locali. Collabora con radio locali (1990) RC1 di Castelfidardo  con “Tutto castello” e “Notturno”, successivamente a Radioerre di Recanati con rubriche su temi e problemi di vita cittadina.

Come giornalista sportivo e di cronaca sono innumerevoli gli articoli scritti per numerose ed importanti testate giornalistiche nazionali e locali; tra quest’ultime ricordiamo il prezioso contributo dato per la rinascita del periodico NESPOLA agli inizi degli anni ’60.

In campo scolastico collabora attivamente per creare con Don Lamberto Pigini il Centro d’Addestramento professionale presso l’OSFIN, nato per riqualificare – trasformandoli in meccanici, muratori, falegnami, elettricisti, radioriparatori, disegnatori, ecc. -,  i tanti lavoratori che conoscevano solo il lavoro delle fisarmoniche che iniziava ad andare in crisi alla fine degli anni ’50.

Renzo Bislani con i corsisti Elettromeccanici all’OSFIN

Anche in campo politico il suo impegno è stato sempre rivolto al bene della città che lo aveva visto crescere come quando nel 1995, pur risiedendo a Recanati, accetta l’invito a candidarsi per essere eletto sindaco di Castelfidardo.

Sempre lungimirante e desideroso di conservare e promuovere lo studio ed il patrimonio storico e culturale locale, nel 1992 crea il Centro Studi Storici Fidardensi dove riverserà tutte le sue energie degli ultimi 25 anni della sua vita lasciandoci un’eredità culturale che ci accompagnerà per moltissimo tempo ancora. In questo campo numerosi sono gli studenti che a lui si sono rivolti fiduciosi di trovare materiale inedito per le loro tesi su Castelfidardo trovandolo sempre disponibile ad aiutarli senza alcun compenso o contraccambio, così come avvenuto per altri studiosi e storici contemporanei alla ricerca di stimoli e notizie da approfondire.

Dal 2001 in poi ha collaborato ancora con cura e passione alle varie edizioni di “… “Castello è segreto” la pubblicazione annuale del Centro Studi Storici che raccoglie notizie, studi, articoli ed avvenimenti della storia locale di ogni epoca.

Collegate con lo spirito della suddetta Strenna, firma le “Pillole di storia fidardense”, rubrica periodica su www.comune.castelfidardo.an.it  (sito ufficiale Web del Comune di Castelfidardo).

Il cantante jamaicano Bob Marley ha scritto: “Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella è perché stai guardando il cielo, se stai guardando il cielo è perché credi ancora in qualcosa“. Questo è Renzo Bislani, un uomo che credeva in qualcosa: nell’amicizia, nella solidarietà, nello spirito di corpo, nell’amore intenso e nell’estensione più ampia della sua accezione: tenerezza, calore, dolcezza, attenzione, cura, solerzia.

Sicuramente non sarà facile dimenticarsi di Renzo sia per il ricordo e l’esempio che ha lasciato alle attuali generazioni, sia per gli studi ed il materiale di ricerca che ha lasciato per le generazioni future.

Per il momento la comunità fidardense ha voluto riconoscere le sue capacità ed i suoi meriti aggiungendolo all’albo d’oro dei suoi concittadini più importanti consegnandogli il SIGILLO DI CITTADINO BENEMERITO nel 2010.

Foto di gruppo nella cerimonia di consegna delle benemerenze ufficiali

Dall’Albo d’Onore delle Benemerenze

Per meglio conoscere l’attività instancabile del nostro Renzo riportiamo quanto ha scritto in un articolo sul periodico “…Castello è segreto” il Dott. Marino Cesaroni.

RENZO BISLANI, Cavaliere della Repubblica Italiana, Cittadino Benemerito di Castelfidardo insignito del Sigillo d’oro nel 2010, Presidente onorario e fondatore del Centro Studi Storici Fidardensi Castel Fidardo è  nato a Castelfidardo (Ancona) il 2 maggio del 1933 e dal 1972 abita a Recanati.

Studente, è allievo dello storico locale don Paolo Pigini, raccogliendone l’eredità della memoria storica fidardense.  Dopo aver frequentato l’indirizzo sperimentale sociale, si laurea all’Università degli Studi di Urbino (sede distaccata di Ancona) in Economia e Commercio con una tesi in Sociologia (Relatore Prof. Massimo Paci).

A cavallo degli anni 1954-55 il cav. dott. Renzo Bislani, iniziava le sue corrispondenze da Castelfidardo con il quotidiano L’Avvenire d’Italia di Bologna e con Voce Adriatica di Ancona. Gran parte degli articoli sono raccolti in ordine cronologico in classificatori che sono custoditi dal Centro Studi.

Renzo è ora in pensione e da diversi anni ha lasciato l’incombenza del servizio di cronaca castellana ai giovani nuovi arrivati, ma non ha mai smesso di scrivere in riviste periodiche e a collaborare con le radio locali.

E’ stato corrispondente sportivo per Voce Adriatica dal 1955 al 1963. Agli inizi aveva esteso il suo impegno scrivendo anche per  Il Tempo di Roma e il Momento Sera di Milano.

Con la stima e il supporto del redattore anconitano del foglio cattolico bolognese, dott. Renato Ranghieri, il 5 luglio del 1955 si iscrive all’Ordine dei Giornalisti di Bologna nell’elenco dei Pubblicisti.  Il servizio di corrispondenza dopo alcuni decenni si esaurisce e viene ereditato da altri più giovani e rampanti “scrittori”. Lo stesso Bislani si era inserito nel campo della cronaca quando i vari Amleto Nobili, Calvi Zampetti, Sergio Schiavoni e Paolo Bugiolacchi, via via stavano abbandonando il campo.

Il fatto di aver smesso di raccontare la cronaca per quotidiani di prestigio come quelli elencati non assopisce la carica del cronista e scrittore che continua a narrare i fatti di Castelfidardo che sente sempre nel suo cuore. Da cronista diventa, editore, direttore responsabile, editorialista vivace e dinamico.

Nel 1962 esce  Nespola, mensile di vita castellana (anno IV) diretto e redatto da Renzo Bislani e stampato nella tipografia di Voce Adriatica in Ancona per diversi anni. Una innovazione senza precedenti è un’edizione a stampa dopo quella “immortale” in ciclostile del 1956.  In quell’anno Nespola riappare dopo le uscite del 1946 e 47 sotto una nuova veste. É settimanale, di otto e più pagine battute a macchina e disegnate,  ciclostilato ancora ad alcool e stampato con matrici a colori. I contenuti sono sempre le cronache ed i problemi cittadini ma lo spirito è goliardico in quanto lo staff redazionale è quasi tutto studentesco. Si congeda dai suoi numerosi lettori con il ventesimo numero l’ultima domenica dell’anno. Che ricchezza di avvenimenti Nespola, ci sono i matrimoni, i battesimi, i fatti seri e meno seri, ma è uno spaccato di vita castellana veramente interessante.

E’ anche direttore responsabile e collaboratore della rivista Formazione, quindicinale di orientamento e formazione professionale (Anni 1972-74), del periodico di informazione del Distretto Scolastico n.11 Potenza Picena – di cui era il Presidente – Partecipazione e programmazione (1983) e del foglio di informazione commerciale di PIU’  (Annate 1985-87 Edizioni Tecnostampa  Recanati).

Collabora con radio locali (1990) RC1 di Castelfidardo  con “Tutto castello” e “Notturno”, successivamente a Radioerre di Recanati con rubriche su temi e problemi di vita cittadina.

Offre la sua collaborazione a varie testate: Partecipazione Marche della Regione Marche (1966),  EuroKidnews (Annate 1977-78 Edizioni Euroschool Recanati),  Sportime di Loreto, e tutt’ora a Il Comune di Castelfidardo (dal 1977),  L’Antenna di Osimo (dal 2001), e a La Meridiana di Osimo, a  Potentia di Porto Recanati e a Fisarmoniae. Fisarmonica e dintorni.

Firma le “Pillole di storia fidardense“, rubrica periodica su www.comune.castelfidardo.an.it  (sito ufficiale Web del Comune di Castelfidardo).

Dal 2001 a oggi collabora ancora con cura e passione alle varie edizioni di… “Castello è segreto”.

 

Ed ora per i lettori una confidenza del  “giornalista nonno” sussurrataci in un orecchio.  Non avendo frequentato con continuità la scuola elementare a causa di un incidente stradale e della guerra e avendo frequentato poi i primi due anni di scuola media privata non ha potuto avere i fondamenti della lingua italiana, le basi. Pertanto Renzo ci ha confessato “di non saper scrivere”, l’ortografia e la grammatica sono i suoi nemici di sempre. Le forme dialettali fanno capolino, i congiuntivi sono in esilio, le concordanze come capitano, le subordinate poi … Eppure ha scritto per cinquant’anni  con una passione enorme per la sua città e con un amore grandissimo ricambiato dai cittadini.  L’amore tutto perdona!

PUBBLICAZIONI

Tempo fa siamo andati alla ricerca degli scritti di Renzo nel suo lungo periodo di attività di comunicatore sociale con l’aiuto dello stesso autore che ha voluto sottolineare che l’elenco compilato non è completo, perché mancano articoli pubblicati saltuariamente in altre riviste, e soprattutto non ci sono i pezzi cestinati dalle varie redazioni, lavori ai quali egli voleva un gran bene e serbava indelebile ricordo. Ha scritto per oltre cinquant’anni  con una passione enorme per la sua città e con un amore grandissimo ricambiato dai cittadini.

Il cantante jamaicano Bob Marley ha scritto: “Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella è perché stai guardando il cielo, se stai guardando il cielo è perché credi ancora in qualcosa“. Questo è Renzo Bislani, un uomo che crede in qualcosa: nell’amicizia, nella solidarietà, nello spirito di corpo, nell’amore intenso nell’estensione più ampia della sua accezione: tenerezza, calore, dolcezza, attenzione, cura, solerzia. Per questo credo si meriti questa testimonianza e forse, per lui,  questa sorpresa, perché chi scrive, generalmente, non pensa mai a se stesso.

Poter pubblicare ciò che si pensa oltre ad essere un grande privilegio è un riconoscimento alto che rinfranca tutti gli sforzi ed i sacrifici di chi scrive, magari occupando il tempo libero e togliendo gli spazi da poter dedicare alla famiglia. La soddisfazione dello scrittore è quella di pubblicare, la gioia è di sapere di essere letto, la consolazione è di sapere di essere stimato anche dai colleghi… e questo non è poco!

Grazie Renzo, grazie per quello che hai fatto e per quello che avrai modo di fare, in te la nostra profonda stima ed i nostri più alti sentimenti di amicizia.

 

*  Renzo Bislani. L’apprendimento e la creatività. Quaderni Osfin 1973

*  Renzo Bislani. Procedimenti metodi e tecniche didattiche. Quaderni Osfin 1973

*  Renzo Bislani. Le nuove tecnologie educative. Quaderni Osfin 1973

*  Renzo Bislani. La valutazione in funzione educativa. Quaderni Osfin 1973

*  Renzo Bislani. Orientamento e formazione professionale. Quaderni Osfin 1973

* Renzo Bislani – Paola Bontempi – Paolo Bugiolacchi – Zeilo Frati – Giovanni Simonetti. Immagini di vita castellana di ieri e di oggi. Quaderni di Castelfidardo n.1, Edizioni Comune di Castelfidardo 1975 – 1980 – 1988

* Paolo Bugiolacchi – Renzo Bislani. Tutto Castello, immagini e fatti di Castelfidardo, Edizioni Tecnostampa Recanati 1979

* Giacomo Bellucci – Renzo Bislani. Giuseppe Persiani operista italiano dell’ottocento. Edizioni Azienda Turismo Recanati 1980

* Renzo Bislani – Beniamino Bugiolacchi – Zeilo Frati – Anacleto Sbaffi – Sandro Scarrocchia. Castelfidardo e la fisarmonica. Guida al museo della Fisarmonica.  Edizioni Comune di Castelfidardo e Pro Loco 1981

* Renzo Bislani. I francescani a Castelfidardo, inserto speciale, in Insieme per…  Edizioni Parrocchia S. Antonio da Padova Castelfidardo 1983

* Renzo Bislani. L’agitazione nel settore delle fisarmoniche per un nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro e per la regolamentazione del lavoro a domicilio 1960. Diario.  Edizioni Comune Castelfidardo 1984

*  Renzo Bislani. I Bontempi, galleria di personaggi. Edizioni Tecnostampa Recanati 1984

*  Renzo Bislani. Insieme a Monsignore. Edizioni Parrocchia Collegiata S. Stefano 1984

* Renzo Bislani. Recanati e il Poeta. Guida ai luoghi leopardiani, Editrice La Donzelletta Recanati 1987

* Renzo Bislani. Solenne Cerimonia a Castelfidardo in ricordo di Don Paolo Pigini nel XX anniversario della morte. Edizioni Parrocchia Collegiata S. Stefano 1988

* “Aspetti storici della Selva di Castelfidardo” in Carlo Francalancia – Adriana Giustini – Francesca Fei – Renzo Bislani – M. Antonietta Canapa. Ambienti naturali, parchi, paesaggio rurale di Osimo, Castelfidardo, Offagna, Edizioni Associazione dei Comuni Osimo. Castelfidardo, Offagna 1989

* “Partigiani con la stella rossa e il tricolore” in Donatella Donati Capodaglio – Renzo Bislani. Alleanza per la pace, Edizioni Scuola Media Calcagni Recanati 1989

* Renzo Bislani – Marino Cesaroni. La Chiesa di Santo Stefano la nostra casa. Dall’antica Pieve all’attuale Collegiata. Edizioni Parrocchia Collegiata S. Stefano 1992

* “Le Moniche di Vettò. Uno scampolo di vita castellana (1835-1873) nel tourbillon delle coscienze tra il laico e il religioso” in Marino Cesaroni – Renzo Bislani. Quegli anni a Castelfidardo. A cento anni dalla morte della Beata Madre Enrichetta Dominici 1894-1994 Edizioni Istituto Suore di S. Anna 1994

*  “E’ ‘rivati i pulacchi!.Il passaggio del fronte di guerra a Castelfidardo”. In Lorenzo Catraro – Marino Cesaroni – Renzo Bislani, Il passaggio del fronte di guerra raccontato da mio nonno, Edizioni Comune di Castelfidardo 1994

* Renzo Bislani. Quadro dei Santi Abbondio e Lucia. Edizioni Comune di Castelfidardo e Parrocchia Collegiata S.Stefano 1995

* Renzo Bislani – Marino Cesaroni. Castrum Fidardum. Castello della Fede. Edizioni Parrocchia Collegiata S. Stefano 1997

* Renzo Bislani – Paolo Bugiolacchi – Marino Cesaroni. Ricordo di Don Paolo Pigini. Edizioni Parrocchia Collegiata S. Stefano 2001

* Renzo Bislani. …”Castello è segreto”.  Edizioni Tecnostampa Recanati 2001 e annualmente i numeri a seguire fino al 2015 con Edizioni Brillarelli.

* Renzo Bislani. La partita. Amilcare Cristallini – Maria Carolina Egidi. Cronaca familiare, Edizioni del Centro Studi Storici Fidardensi “Don Paolo Pigini” 2003

* Paolo Bugiolacchi – Renzo Bislani. I Soprani. Quaderni di Castelfidardo n.3. Edizioni del Centro studi Storici Fidardensi 2005.

*  “Abbadia e Osimo Stazione – Castelfidardo. Incontri” di Renzo Bislani in (a cura di Massimo Morroni) Storia memorie e immagini, Brillarelli Osimo Stazione 2005

*  “Mia nonna Stamira e il principino”  di Renzo Bislani in (a cura di Lino Palanca) Potentia  Porto Recanati n.20 Inverno 2006

Per concludere riportiamo quanto hanno detto di lui dopo la sua dipartita verso nuovi interessanti e più paradisiaci impegni.

Grazie  Renzo, ci mancherai (di Renato Biondini)

L’edizione di quest’anno della strenna Castello è segreto è un’edizione particolare,  viene pubblicata dopo la scomparsa del suo fondatore e anima di questo periodico,  il dott. Renzo Bislani che ho avuto il piacere di conoscere.

Castelfidardo ha perso una personalità di rilievo e unica nel panorama culturale e storico di questa città.  Lascio ad altri,  che lo hanno conosciuto di più, ricordarlo in modo più appropriato, io qui voglio solo dire che ho un debito di riconoscenza verso il dott. Bislani  per  quello che mi ha insegnato, ma penso che tutta la città e tutti i fidardensi devono essergli grati per tutto quello che ha dato alla città e a tutti noi.

Aveva un grande amore per la sua Castelfidardo portando avanti da decenni tante iniziative culturali tra cui la costituzione dell’associazione Centro Studi Storici Fidardensi, ed era di esempio anche per la sua forza di carattere, di vivacità e voglia di fare,  che era contagiosa.

E’ grazie a Renzo Bislani che sono riuscito a sviluppare un’interessante ricerca storica sulla battaglia di Castelfidardo del 1860, così importante per il nostro Risorgimento, dimostrando il decisivo ruolo svolto in questo scontro bellico dell’artiglieria piemontese grazie all’utilizzo per la prima volta dei cannoni a canna rigata, molto più potenti e precisi di quelli a canna liscia utilizzati dai pontifici.

Da quella ricerca sono nate alcune mie pubblicazioni sull’argomento tra cui l’ultima del 2011  dal titolo I cannoni dell’Unità d’Italia, le nuove artiglierie nelle campagne militari del 1859/1861, di cui una copia  ho  avuto il piacere di donarla anche a Renzo Bislani, nell’ultimo periodo della sua malattia.

Grazie Renzo, ci mancherai.

Addio a Renzo Bislani (di Marino Cesaroni)

La cultura perde un protagonista

Con Renzo Bislani se ne va una parte preziosa della cultura castellana. Non si tratta solo di un giornalista e di uno scrittore, ma di un ricerca­tore attento e meticoloso. É facile parlare del passato remoto. I fatti li ri­caviamo dalle cronache, i personaggi non ci sono più e non si possono lamentare. Più difficile è parlare del passato prossimo, sia perché molte persone protagoniste dei fatti sono in vita o perché lo sono parenti e cono­scenti. Della cronaca del tempo in cui si vive non solo non è facile scrivere, ma dovendone parlare è compito arduo. Castelfidardo e i castellani hanno sempre oc­cupato il primo posto nei pensieri di Renzo che ha prodotto materiale importante e pubblicato libri di qualità.

Cito un fatto. Ad un certo punto scrisse una lettera al Comune sostenendo che il Gonfalo­ne non era legale e che la corona riportata non era il simbolo della città bensì il fregio di una regina. Ci informammo presso l’ufficio nazionale di araldica ed era vero: Castelfidardo non aveva un Gonfalone legale e riconosciuto. Da lì ini­ziammo la lunga trafila per il nuovo Gonfalone che tutt’ora è in auge.

Ha fatto bene la municipalità a riconoscerlo come cittadino benemerito conferendogli l’o­norificenza del “Sigillo di Castelfidardo”. Si tro­va bene nel drappello delle personalità che, in questi anni, ne sono state insignite, perché – mi piace dirlo – con Paolo Bugiolacchi Renzo ha valorizzato culturalmente al meglio la nostra Castelfidardo.

Ora sta a noi fare tesoro del ricordo, prima di tutto tramite l’attività del Centro Studi Storici Fidardensi, che volle con determinazione. A Ti­ziano Baldassarri che ha avuto modo di vivere più di ogni altro vicino a Renzo come presiden­te del CSSF, a Beniamino Bugiolacchi, attento interprete della cultura locale, al sottoscritto ed a tanti altri è riservato il compito di conti­nuare l’opera avviata da Renzo.